Il periodo dell’età giovane-adulta viene spesso definito in maniera arbitraria, in quanto non esiste un intervallo preciso ed assoluto applicabile ai diversi gruppi etnici e alle diverse realtà sociali. In molti paesi del mondo si considera la fine dell’età pediatrica ai 18 anni e l’inizio dell’età avanzata ai 50 anni. Stabilendo questi ultimi come i due estremi dell’epoca giovane-adulta, prenderemo in considerazione le più frequenti lesioni cutanee di questo periodo di vita di ben 32 anni, durante il quale la pelle presenta caratteristiche progressivamente diverse e subisce molteplici cambiamenti strutturali e funzionali, fisiologici o favoriti dall’esposizione a fattori ambientali come il sole. Le lesioni cutanee benigne e/o maligne che possono insorgere nel giovane adulto, man mano che ci si avvicina agli estremi dell’intervallo 18-50 anni, hanno un’incidenza pressoché sovrapponibile a quella delle fasce di età adiacenti (età pediatrica ed avanzata).
Due sono i possibili scenari configurabili durante la visita dermatologica di screening del giovane adulto: la valutazione della singola lesione o delle lesioni multiple. Le lesioni singole, insorte improvvisamente o stabilmente presenti, per le quali più frequentemente viene richiesta l’osservazione sono: il dermatofibroma, l’angioma, l’angiocheratoma, il granuloma piogenico, il fibroma pendulo, la verruca, il mollusco contagioso, la lentigo, la cheratosi seborroica, il melanoma, il basalioma, il nevo dermico, il nevo congenito, il nevo blu, il nevo di Spitz/Reed e il nevo di Clark. Alcune di queste possono ovviamente presentarsi come lesioni multiple (es. I dermatofibromi, gli angiomi, i fibromi penduli, le lentigo, i nevi, ecc.).
Il periodo dell’età giovane-adulta viene spesso definito in maniera arbitraria, in quanto non esiste un intervallo preciso ed assoluto applicabile ai diversi gruppi etnici e alle diverse realtà sociali. In molti paesi del mondo si considera la fine dell’età pediatrica ai 18 anni e l’inizio dell’età avanzata ai 50
anni. Stabilendo questi ultimi come i due estremi dell’epoca giovane-adulta, prenderemo in considerazione le più frequenti lesioni cutanee di questo periodo di vita di ben 32 anni, durante il quale la pelle presenta caratteristiche progressivamente diverse e subisce molteplici cambiamenti strutturali e funzionali, fisiologici o favoriti dall’esposizione a fattori ambientali come il sole. Le lesioni cutanee benigne e/o maligne che possono insorgere nel giovane adulto, man mano che ci si avvicina agli estremi dell’intervallo 18-50 anni, hanno un’incidenza pressoché sovrapponibile a quella delle fasce di età adiacenti (età pediatrica ed avanzata).
Due sono i possibili scenari configurabili durante la visita dermatologica di screening del giovane adulto: la valutazione della singola lesione o delle lesioni multiple. Le lesioni singole, insorte improvvisamente o stabilmente presenti, per le quali più frequentemente viene richiesta l’osservazione sono: il dermatofibroma, l’angioma, l’angiocheratoma, il granuloma piogenico, il fibroma pendulo, la verruca, il mollusco contagioso, la lentigo, la cheratosi seborroica, il melanoma, il basalioma, il nevo dermico, il nevo congenito, il nevo blu, il nevo di Spitz/Reed e il nevo di Clark. Alcune di queste possono ovviamente presentarsi come lesioni multiple (es. I dermatofibromi, gli angiomi, i fibromi penduli, le lentigo, i nevi, ecc.).
Nevo Congenito
Il nevo congenito è un amartoma presente nell’1-6% dei neonati. Talvolta può comparire alcuni mesi o anni dopo la nascita per un ritardo nella deposizione del pigmento (nevo congenito tardivo). Persiste per tutta la vita del paziente, seppure siano possibili cambiamenti nell’aspetto clinico e dermoscopico. Rappresenta un’eccezione a questa regola il nevo congenito ungueale che regredisce in genere entro la pubertà. La classificazione più usata dei nevi congeniti si basa sulle dimensioni della lesione che li distingue in piccoli (< 1,5 cm di diametro), medi (1,5-20 cm di diametro) e grandi (>20 cm di diametro).
Alla dermoscopia, è possibile osservare uno dei seguenti pattern 12: reticolare, globulare, reticolo-globulare, omogeneo, reticolo-omogeneo, globulare-omogeneo, ad acciottolato e reticolato a chiazze.
Nel contesto di tutti i pattern sopracitati si possono apprezzare ulteriori criteri dermoscopici quali ipopigmentazione perifollicolare, foci di ipopigmentazione, rete pigmentaria atipica, cisti cheratiniche, peli, strie radiali, punti e globuli atipici, regressione e velo blu-bianco. Le strutture vascolari sono di solito assenti.
Esiste una correlazione tra l’età del paziente e il pattern osservato alla dermoscopia, come conseguenza dell’evoluzione del nevo nel corso dell’accrescimento. Il pattern globulare, infatti, è più frequente nei bambini di età inferiore ai 16 anni, mentre quello reticolare è più comune nel giovane adulto. Inoltre, è stata dimostrata una relazione tra le dimensioni dei nevi congeniti e l’aspetto dermoscopico: quelli di piccole dimensioni sono più frequentemente reticolari o globulari; quelli di medie dimensioni sono più spesso globulari o reticolo-globulari; infine quelli di grandi dimensioni sono di solito reticolo-globulari o ad acciottolato. Nei nevi congeniti di medie dimensioni, si rileva inoltre un’alta incidenza di cisti cheratiniche ed ipopigmentazione focale, mentre la rete pigmentaria atipica è una caratteristica pressoché costante dei nevi congeniti di grandi dimensioni.
È noto che i nevi congeniti presentano un rischio d’insorgenza di melanoma direttamente proporzionale alle loro dimensioni (<1% per quelli di piccolo diametro; fino a 10-15% per quelli maggiori di 40 cm di diametro). Essendo i nevi congeniti delle lesioni comuni, ed il rischio di insorgenza di melanoma non trascurabile, si raccomanda, per quelli maggiori di 2 cm un monitoraggio annuale e, qualora possibile, l’asportazione.13
Il nevo congenito è un amartoma presente nell’1-6% dei neonati. Talvolta può comparire alcuni mesi o anni dopo la nascita per un ritardo nella deposizione del pigmento (nevo congenito tardivo). Persiste per tutta la vita del paziente, seppure siano possibili cambiamenti nell’aspetto clinico e dermoscopico. Rappresenta un’eccezione a questa regola il nevo congenito ungueale che regredisce in genere entro la pubertà. La classificazione più usata dei nevi congeniti si basa sulle dimensioni della lesione che li distingue in piccoli (< 1,5 cm di diametro), medi (1,5-20 cm di diametro) e grandi (>20 cm di diametro).
Alla dermoscopia, è possibile osservare uno dei seguenti pattern 12: reticolare, globulare, reticolo-globulare, omogeneo, reticolo-omogeneo, globulare-omogeneo, ad acciottolato e reticolato a chiazze.
Nel contesto di tutti i pattern sopracitati si possono apprezzare ulteriori criteri dermoscopici quali ipopigmentazione perifollicolare, foci di ipopigmentazione, rete pigmentaria atipica, cisti cheratiniche, peli, strie radiali, punti e globuli atipici, regressione e velo blu-bianco. Le strutture vascolari sono di solito assenti.
Esiste una correlazione tra l’età del paziente e il pattern osservato alla dermoscopia, come conseguenza dell’evoluzione del nevo nel corso dell’accrescimento. Il pattern globulare, infatti, è più frequente nei bambini di età inferiore ai 16 anni, mentre quello reticolare è più comune nel giovane adulto. Inoltre, è stata dimostrata una relazione tra le dimensioni dei nevi congeniti e l’aspetto dermoscopico: quelli di piccole dimensioni sono più frequentemente reticolari o globulari; quelli di medie dimensioni sono più spesso globulari o reticolo-globulari; infine quelli di grandi dimensioni sono di solito reticolo-globulari o ad acciottolato. Nei nevi congeniti di medie dimensioni, si rileva inoltre un’alta incidenza di cisti cheratiniche ed ipopigmentazione focale, mentre la rete pigmentaria atipica è una caratteristica pressoché costante dei nevi congeniti di grandi dimensioni.
È noto che i nevi congeniti presentano un rischio d’insorgenza di melanoma direttamente proporzionale alle loro dimensioni (<1% per quelli di piccolo diametro; fino a 10-15% per quelli maggiori di 40 cm di diametro). Essendo i nevi congeniti delle lesioni comuni, ed il rischio di insorgenza di melanoma non trascurabile, si raccomanda, per quelli maggiori di 2 cm un monitoraggio annuale e, qualora possibile, l’asportazione.13
Nevo Blu
Il nevo blu è un nevo congenito o più raramente acquisito. Nella maggior parte dei pazienti è una lesione unica. Clinicamente può presentarsi come papula, nodulo o placca dal colore blu, blu-grigio, blu-marrone. Si localizza di solito alle estremità e al viso ma può presentarsi anche in sedi extracutanee (cavità orale, genitali, congiuntiva)14.
Di fondamentale importanza è l’anamnesi: il paziente, infatti, ne riferisce la presenza dalla nascita. Qualora la lesione sia di nuova insorgenza si rende necessaria la diagnosi differenziale con il melanoma, le metastasi da melanoma ed il basalioma pigmentato.
Alla dermoscopia nella maggior parte dei casi si osserva un’area omogenea caratterizzata da un unico colore o da più colori, ma in assenza di ulteriori strutture dermoscopiche. Di rado si possono osservare strie periferiche pigmentate che corrispondono istologicamente ad aggregati di melanociti localizzati nel derma superficiale.
Tale caratteristica dermoscopica è poco frequente ma fortemente suggestiva di nevo blu, soprattutto nel contesto di una diagnosi differenziale con il nevo di Reed ed il melanoma15.
Aspetti dermoscopici meno comuni e meno caratteristici di nevo blu comprendono: le aree biancastre simil-cicatriziali, i punti e i globuli, il pattern vascolare e il reticolo. In questi casi per la difficoltà a distinguerli dal melanoma ne è fortemente consigliata l’escissione chirurgica.
I nevi blu localizzati al cuoio capelluto e al viso sono spesso associati alla presenza di aree biancastre simil-cicatriziali e ad un pattern multicromatico quale esito di traumatismi ricorrenti.
Il nevo blu è un nevo congenito o più raramente acquisito. Nella maggior parte dei pazienti è una lesione unica. Clinicamente può presentarsi come papula, nodulo o placca dal colore blu, blu-grigio, blu-marrone. Si localizza di solito alle estremità e al viso ma può presentarsi anche in sedi extracutanee (cavità orale, genitali, congiuntiva)14.
Di fondamentale importanza è l’anamnesi: il paziente, infatti, ne riferisce la presenza dalla nascita. Qualora la lesione sia di nuova insorgenza si rende necessaria la diagnosi differenziale con il melanoma, le metastasi da melanoma ed il basalioma pigmentato.
Alla dermoscopia nella maggior parte dei casi si osserva un’area omogenea caratterizzata da un unico colore o da più colori, ma in assenza di ulteriori strutture dermoscopiche. Di rado si possono osservare strie periferiche pigmentate che corrispondono istologicamente ad aggregati di melanociti localizzati nel derma superficiale.
Tale caratteristica dermoscopica è poco frequente ma fortemente suggestiva di nevo blu, soprattutto nel contesto di una diagnosi differenziale con il nevo di Reed ed il melanoma15.
Aspetti dermoscopici meno comuni e meno caratteristici di nevo blu comprendono: le aree biancastre simil-cicatriziali, i punti e i globuli, il pattern vascolare e il reticolo. In questi casi per la difficoltà a distinguerli dal melanoma ne è fortemente consigliata l’escissione chirurgica.
I nevi blu localizzati al cuoio capelluto e al viso sono spesso associati alla presenza di aree biancastre simil-cicatriziali e ad un pattern multicromatico quale esito di traumatismi ricorrenti.
Bibliografia
12. Cengiz FP, Emiroglu N, Ozkaya DB, et al. Dermoscopic Features of Small, Medium, and Large-Sized Congenital Melanocytic Nevi. Ann Dermatol. 2017; 29(1): 26-32.
13. Price HN, Schaffer JV. Congenital melanocytic nevi—when to worry and how to treat: Facts and controversies. Clin Dermatol. 2010; 28(3): 293-302.
14. Di Cesare A, Sera F, Gulia A, et al. The spectrum of dermatoscopic patterns in blue nevi. J Am Acad Dermatol. 2012; 67(2): 199-205.
15. Sakamoto S, Oiso N, Narita T, et al. Blue nevus with a dermoscopic appearance of peripheral streaks with branches. Case Rep Dermatol. 2014; 6(1): 66-8.
Estratto da Argenziano G., Moscarella E., Piccolo V., Agozzino M., Longo C., Pellacani G., Atlante di Dermoscopia, Padova, Piccin, 2019
Bibliografia
12. Cengiz FP, Emiroglu N, Ozkaya DB, et al. Dermoscopic Features of Small, Medium, and Large-Sized Congenital Melanocytic Nevi. Ann Dermatol. 2017; 29(1): 26-32.
13. Price HN, Schaffer JV. Congenital melanocytic nevi—when to worry and how to treat: Facts and controversies. Clin Dermatol. 2010; 28(3): 293-302.
14. Di Cesare A, Sera F, Gulia A, et al. The spectrum of dermatoscopic patterns in blue nevi. J Am Acad Dermatol. 2012; 67(2): 199-205.
15. Sakamoto S, Oiso N, Narita T, et al. Blue nevus with a dermoscopic appearance of peripheral streaks with branches. Case Rep Dermatol. 2014; 6(1): 66-8.
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Piccin Nuova Libraria S.p.A.
TEL: +39.049.655566
MAIL: clienti@piccinonline.com
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